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11 marzo 2013, 12:31
What We Lost? | Sega Rally 2006
What We Lost? | Sega Rally 2006 mobile

What We Lost? | Sega Rally 2006

Chi non conosce Sega Rally? E’ uno dei brand più distintivi della software house del porcospino blu, il racing game arcade per eccellenza, una pietra miliare della storia videoludica, in grado di regalare ancora oggi forti brividi lungo la schiena grazie a un modello di guida fenomenale, raramente eguagliato dalla concorrenza. Nella seconda metà degli anni ’90 ci ha estasiato con i mitici Sega Rally Championship e Sega Rally 2 mentre in questa generazione il brand si è mantenuto su ottimi standard con Sega Rally Revo e Sega Rally Online Arcade, ma si sa, anche i migliori cadono, a volte senza fare rumore. Facciamo qualche passo indietro, e posizioniamoci nel 2006, anno in cui venne rilasciato Sega Rally 2006, controverso terzo episodio sconosciuto ai più, rimasto confinato in Giappone dopo uno sviluppo travagliato e il tiepido feedback ricevuto dalle testate nipponiche, non esattamente immotivato. Che cos’è Sega Rally 2006? Parliamo davvero di un flop? Sega ha effettivamente “insabbiato” lo scivolone o ci sono altri fattori in gioco? Scopriamolo con WWL?

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FIGLIOLO…SEI STATO ADOTTATO

Il piano originale di Sega prevedava il rilascio del titolo in contemporanea con il decimo anniversario della saga, tuttavia finì per slittare al gennaio dell’anno successivo, in Giappone almeno, dato che non vennero mai rilasciate dichiarazioni a proposito di una conversione per il mercato occidentale, sebbene il brand goda di una certa notorietà anche da noi. Come se la mancata commerazione non fosse già di suo un cattivo auspicio, il rimpiazzo alla cattedra dello storico designer Mizuguchi influenzò non poco le linee guida di Sega Rally 2006. Il nuovo producer Jun Taniguchi plasmò infatti il brand secondo le sue esigenze: gli interi comparti multigiocatore e online presenti in Sega Rally 2 vennero rimossi, a discapito di nuove feature che poco si armonizzano con la filosofia dei capitoli precedenti; non a caso SR06 viene identificato come il primo (e unico) Sega Rally non arcade, o almeno non in toto. Fulcro nonché novità del gioco è la modalità Carriera, in cui, da semplice amatore, il giocatore viaggerà in giro per il mondo affrontando diverse tipologie di sfide, vincendo così crediti per sbloccare nuovi campionati e potenziare il proprio mezzo. L’idea è interessante, ma la navigazione tra i menù risulta problematica a causa di un’interfaccia poco intuitiva e di scarsa “leggibilità” (i testi sono interamente in giapponese e scarseggiano icone guida). Andando a tentativi si riesce a capirci qualcosa, ma non passerà molto tempo prima di abbadonare l’impresa e darsi interamente alla modalità Arcade.

E’ in questa circostanza che Sega Rally 2006 riesce a emulare gli antichi fasti: 6 itinerari, 4 tappe per ognuno, un testa a testa contro il cronometro verso il prossimo checkpoint, cercando contemporaneamente di farsi strada nella graduatoria, un programma che nel tempo non è cambiato e che regala sempre grandi soddisfazioni. Nonostante diversi accorgimenti per mantenere il frame rate costante, il feeling al volante è estremamente piacevole, con un ottimo senso di velocità (per quanto leggermente inferiore rispetto al passato) e tempi di risposta eccellenti, sublimati da un level design convincente e ben orchestrato. Prendere confidenza con l’accelerazione fulminea dei mezzi e la sensibilità dello sterzo richiede pratica, inoltre ogni auto restituisce un feedback diverso, e i tracciati richiedono numerosi tentativi prima di essere memorizzati e padroneggiati, ma ciò non fa che sottolineare la rigiocabilità pressoché infinita del titolo Sega; il brand è nato per divertire e coinvolgere il giocatore a folli velocità, e Sega Rally 2006 vi riesce in pieno. Nonostante la libreria di PS2 abbondi di racing game, il titolo Sega si ritaglia facilmente un posticino, ma confrontandolo con l’illustre genitore, allegato nell’edizione limitata come porting diretto da cabinato, possiamo notare come…tra i due non ci sia termine di paragone, Sega Rally Championship si fa beffa del suo erede e lo asfalta brutalmente, sotto ogni punto di vista. Ciò è più che mai evidente una volta provato il riadattamente del campionato originale a bordo della storica coppia, una pallida ombra della meraviglia contemplata 11 anni prima.

Tecnicamente Sega Rally 2006 lascia piuttosto a desiderare. Vero, il motore grafico è veloce e fluido (mai quanto SRC e SR2 però, sia chiaro), e nel complesso il colpo d’occhio è gradevole, ma è paradossale che Sega Rally 2, classe 1999, pioniere delle sua “next-gen”, esibisca filtri ed effetti particellari di gran lunga superiori al suo successore, sviluppato ben 7 anni dopo, nel periodo di massima ottimizzazione delle piattaforme correnti. Ok puntare quasi esclusivamente alle prestazioni sulla mera potenza, ma qui si esagera (limiti strutturali del monolite nero?). Triste infine la sostituzione della colonna sonora rockeggiante con i soliti brani “mainstrem” sintetizzati, poco incalzanti, poco memorabili, poco esaltanti. Si poteva fare di più.

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IN CONCLUSIONE

E alla fine non sono ancora chiare le cause che hanno impedito a Sega Rally 2006 di sbarcare in occidente. Il quadro delineato mostra un racing game di tutto rispetto, sottotono rispetto ai suoi progenitori invero, ma in grado di reggersi sulle proprie gambe grazie a una modalità arcade immediata, divertente e potenzialmente eterna. Forse Sega ha preferito non investire nei lavori di conversione temendo che le novità introdotte e l’assenza del multiplayer avrebbero scontentato i fan, o forse, non soddisfatta del risultato finale, si è risparmiata la seccatura volgendo lo sguardo direttamente alla next-gen (da lì a qualche anno sarebbe uscito infatti Sega Rally Revo), fatto sta che SR06 ad oggi è l’anello mancante della saga, punto di giunzione tra due generazioni, tecnicamente indietro di diversi anni e “vittima” di sperimentazioni alla formula originale non esattamente riuscite. Ciononostante, imbracciando il pad e dimenticandosi degli anni che passano e delle texture che si riproducono a macchia d’olio, quello che ci troviamo innanzi è un Sega Rally, niente più, niente meno, un titolo velocissimo e tecnico, apprezzabile sia dai veterani che dai novizi, e sotto quest’ottica vale davvero la pena recuperarne una copia. Attualmente l’edizione da collezione con Sega Rally Championship inclusa è rara e non esattamente accessibile (anche se riuscire a procurarsela sarebbe un vero colpaccio, specie se non si ha avuto modo di provare il primo capitolo a suo tempo), mentre la standard si trova facilmente a prezzi contenuti un po’ ovunque. La modalità Carriera darà sicuramente qualche grattacapo, ma finché si può sfrecciare senza limiti e preoccupazioni con l’Arcade perché lamentarsi? E con questo è tutto, al prossimo WWL?

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