Z-Giochi.comZ-Giochi.com Mobile

Speciale
5 aprile 2013, 12:31
Speciale | Addio LucasArts e grazie di tutto – Parte 1
Speciale | Addio LucasArts e grazie di tutto – Parte 1 mobile

Speciale | Addio LucasArts e grazie di tutto – Parte 1

Lasciatemi iniziare questo speciale salutando LucasArts come si potrebbe salutare una vecchia amica decisa a partire per un lunghissimo viaggio. Grazie LucasArts, grazie per Day of the Tentacle, Sam & Max, Monkey Island, Indiana Jones  e tutte le altre ore di stupido divertimento e gag geniali.

Fatta questa dovuta premessa possiamo iniziare, in questo spazio vogliamo ripercorrere il ciclo vitale di LucasArts e cercare di capire come sia possibile che una delle più stimate e famose software house, divenuta celebre con avventure grafiche immortali e un brand miliardario abbia definitivamente chiuso i battenti. Il perché abbia chiuso lo possiamo immaginare, il mercato videoludico è estremamente spietato e negli anni vari investimenti errati e giochi dallo scarso appeal hanno inflitto un duro colpo alle casse della società di George Lucas. Facciamo un ragionamento onesto, tutti amiamo Guerre Stellari ma, Kinect Star Wars faceva veramente schifo e l’ultimo prodotto veramente imperdibile di questo brand è uscito quasi  10 anni fa con Star Wars: Knight of the old Republic 2.

zakeng1

TANTO TEMPO FA IN UNA GALASSIA LONTANA LONTANA…

LucasArts nacque 31 anni fa agli inizi dei prosperosi anni 80′ come divisione di LucasFilm. Dopo il grandioso successo del primo Guerre Stellari la compagnia fondata da George Lucas stava attraversando un periodo d’oro ed era in piena espansione mentre preparava il terreno per il seguito che sarebbe uscito l’anno successivo. Il progetto di LucasArts nacque per esplorare nuove aree dell’intrattenimento e come ovvia conseguenza iniziò a collaborare con quella che era una delle aziende leader di un mercato ancora estremamente di nicchia: Atari.

Giusto a titolo di correttezza bisogna dire che i primi videogame su Star Wars, che facevano abbastanza schifo (si, anche loro) non furono sviluppati da LucasArts ma, sono stati affidati a terzi. Sta di fatto che a quei tempi i giocatori non erano tanto schizzinosi, il primo Nintendo sarebbe arrivato sul suolo americano solo 4 anni dopo, così migliaia di giovani si divertirono con alcuni tra i migliori esempi di game design orrendo e i produttori iniziarono a capire che se il marchio è potente loro potevano guadagnare bene anche se il prodotto finale era una ciofeca. Il primo gioco dedicato all’Impero creato della LucasArts uscì  nel 1990 su Nes, questo aveva le basi di un classico action a scorrimento al quale univa un po’ di esplorazione mettendoci ai comandi di uno speeder con il quale potevamo muoverci sulla superficie del pianeta Tatooine alla ricerca dello stage successivo. Molti lo criticarono per la difficoltà e avevano ragione,  pur non raggiungendo la folle complessità di Ghosts‘n Goblins era un gioco che faceva sudare le proverbiali sette camicie. Negli anni il brand di Star Wars è stato spremuto fino al collasso adattandosi ad ogni tipo di mercato, al giorno d’oggi si contano un centinaio di giochi che portano questo nome usciti per ogni console e in ogni settore (altro che Super Mario). Non avendo ne il tempo, ne l’interesse a ricordali tutti preferiamo focalizzarci sulle migliori uscite come Super Star Wars distribuito su Super Nes. Questo è un action di grandissima qualità che fa della varietà uno dei suoi punti di forza. Il gioco univa classici livelli di azione a scorrimento laterale, in cui potevamo scegliere chi impersonare tra i protagonisti del film, ad altri stage in cui si trasformava in uno shoot’em up 2D, seguivano livelli di combattimenti aerei 3D e infine in prima persona.  Il gioco probabilmente era impossibile da terminare per un bambino ma, a tutti gli altri era in grado di donare grandissime soddisfazioni e chi l’ha provato lo ricorda come uno dei migliori titoli nella softeca di snes.

Un altro caposaldo di LucasArts è stato X-Wing nato nel 1993 e da cui è seguita la omonima serie. Questo era un simulatore di combattimenti tra le famosissime astronavi di Star Wars, l’idea innovativa unita a un sistema di combattimento appassionante gli permise di essere estremamente apprezzato sia dalla critica che dal pubblico. Nello stesso anno a sei mesi di distanza uscì Rebel Assault titolo ancora oggi ricordato come una delle più grandi Kiler App degli anni 90’. Il gameplay variegato proponeva quattro approcci differenti alle oramai onnipresenti navette di Guerre Stellari. A decretarne il successo fu più che altro la spettacolarità delle situazioni, la grafica 3D e il coinvolgimento nelle situazioni ricreate. Oggi diremmo che è tutto uno script, un film interattivo, venti anni fa era un risultato quasi fantascientifico e tanto bastò a farlo diventare un successo mondiale.

Il 1993 fu l’anno di Doom di ID Sotware titolo che sconvolse il mercato videoludico e impose una nuova rotta. LucasArts fiutando l’affare creò Star Wars: Dark Forces un fps tanto bello su PC quanto disastroso in versione PlayStation. Il gioco prendeva le meccaniche di Doom per migliorarle e adattarle al suo universo, per quanto rodato il gameplay poté fare poco per migliorare le sorti dell’edizione su console Sony dove soffriva di una grafica deludente e di un frame rate instabile. Nonostante i difetti complessivamente  Star Wars: Dark Forces vendette come il pane diventando uno dei giochi più comprati degli anni 90’. Quattro anni dopo nel 1997 cambio parzialmente il nome aggiungendo il prefisso Jedi Knight e uscì Star Wars Jedi Knight: Dark Forces II il primo seguito ufficiale e secondo capitolo di quella che sarebbe diventata una serie. Il gioco proponeva un misto tra azione e semplici puzzle da risolvere, nonostante l’estrema linearità dei livelli, anche se le sezioni action con la spada laser erano dannatamente divertenti  e il gioco fu un successo di critica e di pubblico.

Lei mi ha deluso per l’ultima volta, ammiraglio

Facciamo un passo avanti e andiamo nel 2002 in piena console war tra la PlayStation 2 e la neo-nata Xbox, LucasArts dice di aver prodotto troppi titoli con il nome Star War e che la qualità non è sempre stata al top, per far contenti tutti promette che da li in avanti ne usciranno molti meno. Il 2003 fu un anno estremamente importante, usci a settembre  Knights of the Old Republic e poco dopo il mmorpg Star Wars Galaxies. Il primo era un rpg nato in collaborazione con Bioware (quando ancora faceva rpg e non action dai finali cretini) e come tale il sistema di gioco si basava sul dado da venti facce e sulle regole opportunamente adattate dalla terza edizione di Dungeons & Dragons. Knights of the Old Republic usci su PC, Mac e Xbox fu un successo oltre ogni aspettativa, vinse ogni tipo di premio e venne inserito in quasi tutte le classifiche dei migliori videogame di sempre. Il secondo Star Wars Galaxies sviluppato da Sony Online Entertainment è stato il primo mmorpg basato sull’omonimo universo. Questo titolo divise la critica, da un lato venne elogiato per la grafica, il grande numero di contenuti, la grandezza delle ambientazioni e l’approccio sandbox, dall’altra i detrattori lo criticarono per un sistema di combattimento artificioso, l’elevata complessità e per qualche bug di troppo. Di Star Wars Galaxies uscirono tre espansioni ognuna  aggiungeva pianeti esplorabili ma, insensatamente non correggeva l’artificiosità di alcuni aspetti fondamentali del gioco. Non ci furono novità dal fronte dei media, il gioco nonostante i difetti continuava a dividere la stampa in egual misura tra chi lo osannava e chi lo odiava. Dopo una partenza grandiosa, nei primi anni vendette oltre un milione di copie, già nel 2006 si registrò un drastico calo delle iscrizioni. Galaxies sopravvisse fino a dicembre 2011 quando SOE decise che non valeva più la pena continuare e chiuse definitivamente i battenti.

Il destino riservò un futuro diverso per  Knights of the Old Republic, nel 2005 usci il suo seguito intitolato: The Sith Lords. Il gioco questa volta sviluppato da Obsidian di Chris Avellone venne pubblicato prima del tempo sotto insistenza di LucasArts, con il risultato che presentava numerosi bug e vari contenuti vennero tagliati. Fortunatamente il gioco venne estremamente apprezzato praticamente da tutti, al giorno d’oggi sono state rilasciate quattro patch che risolvono i problemi e aggiungono le parti mancanti. Numerosi fan hanno chiesto per lungo tempo un altro seguito, richiesta che non è mai stata accontentata. Dal 2006 ad oggi abbiamo rivissuto Guerre Stellari in tutte le salse possibili, abbiamo affrontato le avventure più famose grazie a Lego Start Wars, abbiamo salvato la galassia con lo strategico in tempo reale Star Wars: Empire at War e ci siamo buttati nella mischia con Star Wars: The Force Unleashed I e II. In tutti questi casi erano i titoli, piacevoli, interessanti ma non memorabili. Dopo 30 anni di sfruttamento intensivo il nome del brand continua ad essere potente però i giocatori degli anni 80′ sono cresciuti e le nuove generazioni non sono più disposte a spendere tempo e soldi in avventure sottotono ambientate in un universo che conoscono ma, che non ritengono così importante.

Nel 2008 venne annunciato un nuovo mmorpg Star Wars: The Old Republic, titolo che usci tre anni dopo guadagnandosi il consenso della stampa ma, meno quello dei fans. Il gioco l’abbiamo recensito, videorecensito e spiegato perché non è stato apprezzato, se volete saperne di più fate un salto qui. A un anno di distanza la situazione pare molto migliorata, dopo aver abbandonato il canone mensile in favore del free to play e aver corretto numerosi bug. Ad ora Star Wars: The Old Republic può vantare oltre quattro milioni di giocatori

Recentemente è ancora uscito Kinect Star Wars però è meglio per tutti continuare a far finta di non averlo mai sentito nominare.

 CONTINUA…

Questo pezzo era inizialmente nato per una mia voglia di scrivere due righe su quella che considero una delle più importanti software house della storia, però come sovente accade due righe non bastano e sia per me sia per tutte le persone che hanno amato Indiana Jones e i Cavalieri Jedi abbiamo ritenuto importante ripassare il ciclo vitale di chi ha permesso alla nostra infanzia di essere un po’ più magica. Vista la lunghezza raggiunta per il momento ci fermiamo qui, ci rivediamo tra qualche giorno per la seconda parte dello speciale questa volta dedicato alle avventure grafiche di LucasArts che hanno fatto la storia dei videogame.

End-ceremony-star-wars-a-new-hope-12500053-820-444

COMMENTI